I tablet Windows 8 non saranno competitivi con Android a causa del prezzo?

I tablet Windows 8 non saranno competitivi con Android a causa del prezzo?



Questa è una buona domanda che sta spuntando in Rete nell’ultimo periodo: Windows 8 saprà competere con Android anche a livello di prezzo? Non mettiamo in dubbio la bontà del sistema operativo di casa Microsoft, che sarà sicuramente in linea con il precedente Windows 7 in quanto a qualità e a robustezza. Mettiamo però in dubbio che Microsoft sappia essere competitiva dal punto di vista forse più importante di tutti che condiziona moltissimo le scelte d’acquisto per tutti i prodotti non-Apple (che, si sa, vende a prezzi esagerati ma vende a palate).
Come con Windows Phone 7, il problema principale non è il software ma Microsoft. Provvedo subito a spiegare questa frase: Microsoft crea ottimi prodotti, il problema principale è che non sa gestirli né promuoverli nella maniera corretta: per questo motivo Windows Phone 7 non è decollato ed è ancora il fanalino di coda dei sistemi operativi per smartphone nonostante sia un ottimo prodotto. Dando per assodato il fatto che Microsoft realizzi ottimi sistemi che nessuno contesta (e che anzi sono necessari per mantenere viva la concorrenza), procediamo all’analisi.
Windows 8 sarà distribuito in due versioni: una per i PC “classici” (desktop e notebook) ed una per tablet, che prenderà il nome di Windows RT. La prima versione sarà destinata a sistemi basati su architettura x86, ovvero con processori Intel, AMD o VIA; la seconda è progettata per sistemi ARM e sfrutterà lo stesso hardware di Android – dunque processori Samsung, NVIDIA, Qualcomm e Texas Instruments. I processori basati su entrambe le architetture possono essere utilizzati su sistemi tablet, con due sostanziali differenze: i primi (x86) avranno dalla loro una maggiore potenza di calcolo, ma avranno contro prezzo e consumi elevati; i secondi (ARM) avranno dalla loro una maggior varietà, prezzi ridotti e consumi minimi. Analizziamo la situazione tenendo in conto queste differenze.

ARM

Il 90% dei tablet consumer come vengono intesi oggi è prodotto con architettura ARM. Se prendiamo ad esempio l’iPad, il costo di produzione delle sole componenti è vicino ai 300$. Secondo quanto si apprende da fughe di notizie provenienti dai produttori taiwanesi, il costo di una licenza di Windows RT è un terzo del costo di produzione: 100$, o 80€. Un costo enorme, se si pensa che Android è gratuito e può essere modificato a piacimento dal produttore (al contrario di Windows).  Se poi pensiamo che, nella media, il prezzo all’utente finale di un dispositivo è il doppio di quello di produzione a causa dei costi di progettazione, testing, pubblicità, trasporto e così via, allora è facile vedere come un tablet che costa 400$ finisca per costare 800$. Un tablet identico con Android costerebbe 600$, ma portando il prezzo a 800$ è facile vedere come i tablet Android siano migliori dal punto di vista hardware. Anche scendendo con componenti più di basso livello, è facile vedere come un tablet dal costo di 200$ arrivi sugli scaffali con 600$ di prezzo con Windows 8 e 400$ di prezzo con Android. Insomma, la situazione non è rosea per nulla.

x86: Intel, AMD

Se i prezzi sono alti con processori ARM, che costano circa 20$ l’uno per la fascia altissima, è facile vedere come i tablet con architettura x86 siano ancora più costosi: un processore Intel Atom costa circa 80/100$, dunque il prezzo finale è ancora più alto o porta caratteristiche di fascia più bassa (niente LTE, schermi a risoluzione standard, meno RAM, meno spazio di archiviazione, ecc). L’equivalente di un tablet ARM con processore x86 arriva a costare 200$ in più: è facile vedere la soglia dei 1000$ avvicinarsi. L’unisca strada per ridurre i prezzi finali è la riduzione dei ricavi da parte dei produttori, ma quanti sono realmente interessati e intenzionati a farlo? Bisogna spingere su Windows per creare un’alternativa ad Apple e ad Android, ma quali produttori sono intenzionati a “segarsi le gambe” quando con Android prendono i trampoli?

Software

Un grande problema aggiuntivo è il software: Windows RT è la prima versione del sistema operativo di casa Microsoft a essere stato adattato per girare su hardware ARM. Ciò significa che al momento non esistono applicazioni per Windows RT. Al tempo stesso, mentre sono disponibili moltissime applicazioni per i tablet con processori x86, la maggior parte sono inutilizzabili perchè pensate per essere usate con tastiera e mouse, e non con uno schermo touch. HP ha imparato questa lezione nella via più dura, visto che il suo Slate è stato bocciato sia dalla critica che dalle vendite (scarsissime). Le applicazioni Metro saranno scritte in HTML5 e non richiederanno, pertanto, una grande potenza elaborativa: ciò significa che sia i tablet con processori ARM che quelli con x86 sapranno gestire senza problemi le applicazioni. I tablet Atom, però, non potranno gestire gli schermi ad alta risoluzione a causa di limitazioni intrinseche nell’hardware, e saranno in ogni caso sufficientemente lenti se Windows 8 si comporterà in maniera simile a Windows 7 su hardware x86.
I netbook venduti attualmente sono tra le cose più lente in circolazione, e utilizzarli è come fare un tuffo nel passato verso la fine degli anni ’90: anni in cui la potenza di calcolo era poca e un Pentium III sembrava un fulmine anche se impiegava 10 minuti ad avviare Windows. Il problema è il seguente: le applicazioni iOS ed Android sono state studiate appositamente per il mobile e sono relativamente leggere con un basso impatto sulle prestazioni; di contro, le applicazioni per Windows x86 non sono studiate per un hardware poco potente come Atom, dunque girano lente e sono poco reattive. La soluzione a questi problemi è l’adozione delle APU prodotte da AMD, ma quanti produttori sono realmente intenzionati ad adottarle? Finora c’è stata una buona offerta di netbook e subnotebook con processori AMD, ma sono sempre meno rispetto a quelli con processore Intel. A meno che i produttori non decidano di adottare AMD, bisogna già prepararsi: il vantaggio di avere l’architettura x86 non si vedrà sui tablet Windows 8.
Con ARM, invece, il discorso è differente: il sistema operativo è stato studiato appositamente per funzionare con questi processori, e non vedremo CPU a singolo core a 1GHz: finora i tablet dimostrativi hanno sempre avuto processori NVIDIA Tegra 3 o Qualcomm Snapdragon S4, che hanno prestazionalmente molto da dire anche rispetto ai processori x86. Le preoccupazioni da questo punto di vista sono minori, ma il problema è un altro: come detto prima, non ci sono applicazioni, e questo potrebbe essere un gran deterrente per gli acquirenti. Anche se il marchio Windows è ormai sinonimo di PC e molti desiderano un’esperienza utente simile a quella già sperimentata, Windows RT sarà totalmente differente e sarà una scelta dei consumatori: comprare un tablet che si evolverà, ma che è senza applicazioni al momento del lancio, oppure acquistare un tablet con un ecosistema già definito e ricco di applicazioni? Non sappiamo predire quale sarà l’evoluzione. Di certo io sono curioso di provare un tablet Windows e, se si troveranno ad un prezzo medio-basso, potrei anche acquistarne uno.

Un tentativo di rimanere importanti?

Microsoft è terribilmente impaurita dalla nuova situazione del mercato consumer. I tablet stanno erodendo le vendite di netbook (ormai quasi scomparsi) e notebook, oltre che di desktop che da lungo tempo sono in declino. La società fondata da Bill Gates, però, ha un grosso problema: non si sta evolvendo. Se Microsoft non capisce che non può, nel 2012, far pagare 100$ un sistema operativo per tablet, allora è diretta verso un triste destino. Il fatto che non abbia scelto di “allargare” Windows Phone 7 per i tablet e abbia invece “ristretto” Windows 8 per adattarlo a tali macchine fa subito pensare ad una cosa: Microsoft non vuole perdere importanza nel mondo informatico. E soprattutto, non vuole perdere la sua maggiore fonte di introiti. Portare Windows Phone 7 sui tablet avrebbe significato portare un sistema operativo che costa 15$, non uno che ne costa 100. E questa cosa è probabilmente inaccettabile per una compagnia che ha costruito la sua fortuna su questo. Secondo alcuni, anche Windows Phone 8 costerà di più: si stima circa 50$ a licenza. Visto il flop terribile della versione 7, però, dubito che un modello del genere possa avere successo. Soprattutto quando la competizione è Android. Come affermato da Safra Catz di Oracle durante il processo Oracle vs Google: “competere con ciò che è gratis è difficile”.
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