Recensione Skyroam Gmate+
Recensione Skyroam Gmate+
La necessità di utilizzare due SIM in contemporanea è
sentita prevalentemente in quei mercati in cui l’acquisto del telefono o
dello smartphone avviene indipendentemente dall’operatore, in
contrapposizione a quelle situazioni in cui l’operatore fornisce non
solo il servizio ma anche il dispositivo con cui usufruirne. Un esempio
pratico è il mercato degli Stati Uniti, dove operatori come Verizon e
Sprint utilizzano lo standard CDMA e vendono i telefoni con cui
usufruire della rete – anche perchè non si trovano in vendita telefoni
“sbloccati” con standard CDMA – oppure AT&T e T-Mobile che bloccano
le radio dei telefoni perchè funzionino solo con le loro reti.
Sempre facendo riferimento agli USA, molti smartphone
sono esclusivi dell’operatore e riflettono le richieste/esigenze
espresse da questo: è per questo motivo che vediamo moltissimi
smartphone che si trovano con un operatore ma non con un altro, con
l’esempio dei Motorola Droid disponibili solo per Verizon e dell’iPhone
non disponibile con T-Mobile. Inoltre, i cosiddetti “subsidized phones”
(“telefoni sussidiati”) sono molto più economici delle controparti
libere da qualunque operatore. Tutte le limitazioni imposte dagli
operatori fanno sì che sia difficile se non impossibile utilizzare più
SIM alla volta, anche volendolo.
Di contro, invece, in Europa assistiamo moltissimo al
fenomeno inverso: la gente vuole il proprio smartphone e vuole che sia
indipendente dall’operatore per poter cambiare a proprio piacimento il
gestore telefonico senza dover cambiare telefono. In un contesto in cui
una persona può anche avere due telefoni per gestire più SIM in
contemporanea – scenario che si riscontra con forza in Italia con una
diffusione minore anche nel resto d’Europa ed in Cina – è vitale creare
prodotti che vadano incontro alle esigenze dei clienti. Nascono quindi i
telefoni e gli smartphone dual SIM.
Il passo successivo allo smartphone dual SIM, però, non è
un altro smartphone dual o tri-SIM: è un adattatore per poter usufruire
di una seconda SIM senza comprare uno smartphone che preveda già in
origine l’utilizzo con due SIM e che lasci quindi all’utente la libertà
di scegliere quale smartphone comprare senza limitazioni. Tipicamente
gli smartphone dual SIM sono infatti di fascia bassa o, al limite, di
fascia media, ma se si volesse continuare ad usare il proprio smartphone
di fascia alta senza rinunciare alla possibilità di utilizzare due SIM
oppure dare connettività 3G al proprio tablet WiFi-only? Ecco che entra
in gioco Gmate+ di Skyroam, oggetto della recensione.
Hardware
Il Gmate+ è un piccolo dispositivo delle dimensioni di
una carta di credito: solo 87x47x11.7mm per 47g di peso. Non ci si
accorge neppure di averlo dietro, tanto è piccolo e leggero. E’
possibile tenerlo in tasca, nella borsa, nello zaino, nella giacca:
qualunque posto va bene. La connessione allo smartphone avviene tramite
Bluetooth, ed è necessario scaricare un software apposito (di cui
parleremo più avanti) per poter utilizzare il Gmate.
Sul lato destro troviamo lo slot per la SIM (full-size),
sul lato superiore il LED indicatore di attività (acceso/nessuna
rete/spento), sul lato sinistro il pulsante d’accensione e la porta
microUSB per ricaricare la batteria.
La scocca è realizzata interamente in plastica (bianca o
nera); la parte frontale è lucida e reca il logo Skyroam, mentre quella
posteriore reca il logo Gmate+ insieme ai loghi della CE e dell’FCC. La
costruzione non è il massimo della solidità, almeno nell’unità a nostra
disposizione: la plastica scricchiola e si flette in più punti, e la
cover posteriore che copre il vano batteria è molto propensa a lasciare
uno spazio di qualche millimetro in cui si infila la polvere. Anche il
coperchio del vano SIM non sembra fatto su misura ma messo lì senza
curarsi del lato estetico – che pure, su un prodotto che ha un design
alquanto ricercato come questo, dovrebbe contare abbastanza.
Insomma, non si tratta di plasticaccia di bassa qualità o
della classica “cinesata”, ma di certo la qualità costruttiva avrebbe
potuto essere decisamente maggiore, soprattutto nei dettagli.
Batteria
La batteria da 700mAh è sufficiente a garantire
un’ottima autonomia, pari almeno a 2 giorni di utilizzo. Una batteria
sottodimensionata per uno smartphone è in realtà più che adatta per
questo apparecchio, che non presentando schermi o dispositivi di input
ha richieste energetiche molto più contenute. Siamo rimasti molto
soddisfatti del comportamento del Gmate dal punto di vista della
batteria, che si è rivelata contro ogni aspettativa di lunghissima
durata. Coloro che acquisteranno Gmate dovranno probabilmente ricaricare
più spesso il proprio smartphone del Gmate stesso.
Audio, chiamate, SMS
La parte dolente arriva ora. Se è vero che le chiamate
sono gestite senza problemi, efficientemente e velocemente come se si
facesse una chiamata dal telefono stesso, l’audio di queste chiamate è
semplicemente orrendo. Le persone con cui ho parlato mi hanno riferito
che l’audio che arrivava a loro era ottimo, ma io sentivo poco e male.
Nulla a che vedere con una chiamata dal terminale stesso: le voci erano
distorte e metalliche, soprattutto quando la persona con cui si parla
non aveva il giusto volume di voce o la giusta distanza dal cellulare.
Un buon 90% di quello che viene detto, infatti, è praticamente
incomprensibile. Non so se questo possa essere imputabile ad uno scarso
segnale (cosa di cui dubito) o ad altri fattori, ma di certo
l’impressione è quella di un dispositivo che non è fatto per parlare.
Software
Il software è un punto a favore del Gmate: si integra
alla perfezione con Android e permette di gestire un’intera suite di
applicazioni completamente a parte rispetto a quelle del telefono.
All’interno dell’applicazione Gmate, infatti, troviamo un’applicazione
“contatti”, un’applicazione “SMS”, un’applicazione “compositore
telefonico”, un’applicazione “chiamate recenti” e così via. La
connessione al Gmate richiede pochi secondi e la “registrazione” del
dispositivo, ma al termine è già possibile chiamare e ricevere chiamate.
Sia le chiamate in uscita che quelle in arrivo sono gestite esattamente
come se fossero sul dispositivo cui è connesso il Gmate, dando
un’impressione di continuità ed integrazione.
Quando si compone un numero dal tastierino numerico del
sistema Android compare un dialogo in cui viene chiesto di scegliere se
effettuare la chiamata dalla SIM installata sul dispositivo oppure se
utilizzare il Gmate.
Il giudizio sul software è indubbiamente positivo:
Skyroam è riuscita a creare un software di semplice utilizzo con molti
pregi e pochi difetti.
Gmate è sicuramente un prodotto che si rivolge ad una
nicchia di utenti ben precisa e soddisfa appieno tutte le esigenze. I
problemi che abbiamo riscontrato potrebbero non essere generali ma solo
relativi all’unità pervenutaci, dunque prendete – come sempre – cum grano salis
le critiche. Di certo è un buon prodotto e una buona soluzione per
coloro che vogliono uno smartphone di fascia alta da cui gestire tutti i
contatti e tutte le comunicazioni senza dover passare per più
dispositivi, così come è la soluzione adatta per chi voglia aggiungere
connettività mobile al proprio dispositivo Android con solo WiFi
(tipicamente i tablet).
Voti
Ergonomia: 8Qualità audio: 5
Software: 8
Hardware: 6
Batteria: 9
Media: 7.2
FONTE
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