Smartphone con doppio sistema operativo potrebbero arrivare verso la fine del 2013


Smartphone con doppio sistema operativo potrebbero arrivare verso la fine del 2013.

Lo smartphone è il dispositivo mobile ormai più diffuso ed utilizzato al mondo grazie alle tante funzioni che possono essere svolte in semplici passi, dal divertimento allo svago, dall’utilità al lavoro. Molti differenti utilizzi potrebbero richiedere differenti dispositivi o sistemi operativi. Gli OS odierni possono anche essere utilizzati per il lavoro (per esempio Telecom Italia ha adottato i Motorola Atrix) ma ciò potrebbe portare problemi di sicurezza e confusione con i dati, per questo la tecnologia potrebbe sfornare entro la fine del 2013 i primi smartphone che potranno eseguire due OS contemporaneamente.
La possibilità di utilizzare contemporaneamente due sistemi operativi è donata grazie ad un nuovo strumento sfornato dalla tecnologia odierna, chiamato Hypervisor. Esistono due tipi differenti di hypervisor; la prima tipologia, denominata propria Tipo 1, installa sullo smartphone un bare metal hypervisor e potrà far eseguire più sistemi operativi.
Quest’ultimo gestisce tutte le CPU e le GPU e lascia gestire tutto il resto al sistema operativo, senza una vera e propria interfaccia unica. Un dispositivo con bare metal hypervisor è in grado di eseguire due differenti sistemi operativi simultaneamente, lasciando all’utente la libertà di passare da un sistema all’altro in qualsiasi momento, anche nel momento dell’arrivo di una telefonata.
C’è però un rovescio della medaglia, infatti l’hypervisor di tipo 1 richiede molto alla CPU ed ai produttori di quest’ultima (in termini di driver e dell’ottimizzazione della batteria e della grafica). Ma dal punto di vista della sicurezza questo sembra essere il metodo migliore, poiché i due sistemi coesistono ma non sono consapevoli dell’esistenza altrui.
Il secondo tipo di hypervisor esegue un secondo sistema operativo sull’OS nativo, per esempio come è possibile fare su PC con VirtualBox o VMWare. Lo stesso principio potrebbe essere applicato agli smartphone, per esempio eseguire su Android un copia dello stesso OS di Google per poterlo utilizzare durante il lavoro.
Sarebbero ottime applicazioni per i prossimi smartphone anche se le idee sono ancora un po’ acerbe. Aspettiamo di avere ulteriori dettagli.



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