Editoriale: dove guadagnano i produttori?

Editoriale: dove guadagnano i produttori? Sulle memorie!






   

Ultimamente i prezzi degli smartphone si stanno impennando verso l’alto in maniera spropositata. Vi siete mai chiesti perchè un dispositivo con 16GB di memoria costa 50 o 100 Euro meno del modello con 32GB? Un esempio pratico: il Samsung Galaxy S III costa 699€ nella versione 16GB, 799€ nella versione 32GB e 899€ nella versione 64GB. Ma questi prezzi sono davvero il risultato di un costo molto elevato delle memorie NAND utilizzate sugli smartphone? In breve, la risposta è un secco no.
I gigabyte “extra” hanno un costo davvero irrisorio: secondo alcune stime, i costi per i produttori sono di meno di 1$ a gigabyte, dunque uno smartphone da 32GB non dovrebbe costare 100€ in più di uno da 16GB ma dovrebbe avere un sovrapprezzo di 30€ sul modello meno capiente. Perchè allora c’è una tale differenza di costo tra le versioni di differente capienza? Marketing e psicologia, questa è – in breve – la risposta.
Nient’altro che ragioni di marketing e di psicologia spingono i produttori a fare ciò. Le ragioni di psicologia sono quasi ovvie: se la memoria costa di più viene percepita come una caratteristica “premium” e, pertanto, gli utenti sono disposti a pagare di più. In questo modo i produttori fanno sì che gli utenti non solo paghino di più, ma che siano contenti di farlo perchè sentono che si tratti una caratteristica “in più” che aggiunge valore al prodotto – ovviamente non è così.
Un pannello LCD/IPS/AMOLED costa ovviamente molto, molto di più di un chip di memoria, e così anche il vetro touch. È sufficiente vedere, però, i costi dei dispositivi e rendersi conto che non sono proporzionali per farsi due domande e rendersi conto del “gioco sporco”. Le ragioni di marketing sono conseguenti: poter proporre la versione con più memoria come migliore è semplice, nel momento in cui si convince il pubblico che più memoria sia una “premium feature”.
Prendiamo uno smartphone da 16GB che costa 599€. Lo smartphone da 32GB costa 699€, mentre quello da 64GB costa 799€. Dove sta il trucco? Il passaggio da 16GB a 32GB costa 100€ e porta con sè 16GB di memoria aggiuntiva, ma il passaggio da 32GB a 64GB porta 32GB (il doppio) e costa ugualmente 100€!

È evidente che i prezzi non siano proporzionati e non rispecchino il reale valore dell’oggetto. Paradossalmente conviene spendere 100€ in più e comprare la versione più capiente rispetto a prendere quella da 32GB, visto che il valore effettivo è più elevato e la memoria è maggiore. D’altronde, però, non tutti possono permettersi di acquistare il modello con più memoria e devono quindi ripiegare su quello con lo spazio di archiviazione più piccolo.È in ogni caso assurdo dover pagare 200€ per 48GB di memoria in più, quando il loro reale costo si aggira sui 45€ (abbondando!). Il resto è puro profitto.
Qual è quindi la soluzione? Acquistare smartphone con slot microSD e comprare una schedina da 32GB a 25€, semplice. Così, acquistando uno smartphone da 16GB, avrete ben 48GB a disposizione pagando solo 25€ in più – ben un quarto della controparte “ufficiale”! Di contro la SD sarà più lenta, ma vogliamo mettere con il tenersi in tasca 100€?

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