Steve Jobs voleva fare la guerra termonucleare

Steve Jobs voleva fare la guerra termonucleare ad Android, ma al giudice non importa.


Secondo il  giudice distrettuale Lucy Koh le rivelazioni fatte dal defunto CEO Apple, Steve Jobs non possono essere usate in tribunale per avallare l’ipotesi di Samsung, secondo la quale l’accanimento di Apple nei confronti dei concorrenti che si affidano su Android non è conseguenza del desiderio di voler tutelare le proprietà intellettuali di Apple, ma bensì  del “voler distruggere Android perché è un prodotto copiato”, come sostenuto dallo stesso Jobs.

“I will spend my last dying breath if I need to, and I will spend every penny of Apple’s $40 billion in the bank, to right this wrong, I’m going to destroy Android, because it’s a stolen product. I’m willing to go thermonuclear war on this.”
“Se ne avrò bisogno userò il mio ultimo respiro,e userò ogni singolo centesimo dei 40 miliardi di dollari che Apple ha in banca, per correggere questo torto, ho intenzione di distruggere Android, perché è un prodotto rubato. Sono disposto a fare una  guerra termonucleare per questo. “
Queste sono state le parole riferite da Steve Jobs al suo biografo  Walter Isaacson, poco prima della sua morte, ed e proprio su queste parole che samsung intendeva basare parte della sua difesa.
La teoria di Samsung è quella, secondo la quale l’accanimento giudiziario messo in atto da Apple nei confronti dei suoi concorrenti non è da ricercarsi nel voler tutelare le proprietà intellettuali detenute, ma nel voler annientare il suo diretto concorrente “Android”, come sostenuto dal suo storico CEO Steve Jobs.
In merito alle parole di Jobs, il giudice Koh ha dichiarato :”Io davvero non credo che questo sia un processo su Steve Jobs”, accogliendo cosi l’istanza dei avvocati di Apple, che chiedevano appunto l’esclusione dal dibattimento delle parole del suo storico dirigente.
Il processo in questione è stato avviato da Apple nel 2011  con l’accusa  a Samsung di copiare il “look and feel” del suo iPad e iPhone,  e nonostante le recenti dichiarazioni dei giudici britannici e le contromisure messe in atto da Samsung e Google, non sembra volersi concludere tanto in fretta.


Fonte: www.androidiani.com

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